Tre donne per Platone

Un film di Rudolf Thome

   Scritto, diretto e prodotto da Rudolf Thome, Der Philosopher è stato recentemente proposto al pubblico italiano con l'accattivante titolo di Tre donne, il sesso e Platone. Per la verità il titolo italiano è un po' fuorviante, perché mentre le tre donne ci sono davvero la presenza del sesso e di Platone è piuttosto sfumata. George Hermes - un giovane filosofo di probabile formazione heideggeriana - è molto magro, ha capelli cortissimi ed un'aria particolarmente assorta. Vive in un tipico appartamento da "single" e tutti i giorni, quando torna a casa, guarda ostinatamente nella cassetta della posta se c'è qualcosa per lui, ma senza trovarci mai nulla.

   Una bella mattina gli arriva però una copia di un suo libro su Eraclito. Dovendo farne una presen­tazione in una specie di circolo culturale decide di comprarsi un vestito nuovo e recatosi in un negozio d'abbigliamento col suo modo di fare esitante e maldestro desta la curiosità delle tre ragazze che ci lavorano. Quando scopre di non avere soldi suffi­cienti per acquistare un vestito. loro accettano di prestargliene uno e lui le invita alla sua conferenza. Qui. mentre espone le sue teorie su Eraclito con un linguaggio alquanto vago ed ermetico, le tre donne lo ascoltano con attenzione ammiccandogli con sor­risi sornioni. Quindi. a poco a poco, od una ad una. come volete, sembrano innamorarsi di lui e lo convincono ad andare a stare con loro. Per metterlo più a suo agio gli comprano anche un com­puter e quando cercano di sedurlo lo fanno con grande tatto e delicato erotismo.

   Nonostante alcuni approcci conturbanti e plau­sibili congiungimenti George continua tuttavia a dimostrarsi più interessato a Platone che non al sesso e poiché non capisce perché lo amino e soprattutto come lui possa amarle tutte e tre (probabilmen­te fino ad allora aveva ritenuto problematico amarne anche una sola) scappa per qualche giorno in montagna. Ma qui, mentre analizza con calma la situazione, viene colto da un improvviso febbrone e afferrato tremebondo il telefono decide di ricorrere al loro aiuto, lasciandosi poi ricondurre felicemente a casa da quella di cui pare più innamorato.  

   Il film come si può facilmente arguire dalla trama ora succinta­mente esposta, è costruito intorno ad una vicenda estremamente esile e povera d'azione ‑ il che può sorprendere se si considera che l'auto­re aveva in precedenza realizzato proprio film d'azione di genere gangsteristico ‑ ha qualche dialogo dispersivo e a tratti può sembra­re prolisso. Tuttavia, anche quando uno ha l'impressione che potrebbe incominciare ad annoiarsi, sa che sarebbe comunque una sensazione ri­posante e gradevole perché i personaggi sono interessanti e simpatici. George rimane quasi sempre assorto e perplesso, ma poi impara a rinun­ciare a capire e a lasciarsi amare. La sera, prima di dormire nello stesso grande letto ipermatrimoniale, i quattro chiacchierano a lungo e al mattino si svegliano scambiandosi qualche sporadico bacio, senza preoccuparsi di sapere ogni volta chi stia amando chi e senza voler stabilire se amino davvero. Come in una fiaba orientale tutto quello che accade sarebbe potuto accadere altrimenti ed il senso del tutto rimanere immutato, e alla fine ci si sente sollevati per aver evitato qualcuna delle solite storie sovraccariche di "emozioni forti" e vicende ugualmente strazianti. Questa è assai improbabile, ma almeno lascia intravedere un modo diverso di vivere certe situazioni confinan­ti con l'amore e facendo da contrappunto ai rigidi orizzonti dei consueti conflitti sentimentali li sospende lasciandoli fluttuare.   

   Quando finisce si resta così, un po' vuoti, con un involontario sor­riso dal sapore allegro ed una certa voglia d'esercitarsi a non fare niente, di restare immobili e di concentrarsi sul sesso o su Platone.