Tre poesie di Macedonio Fernández

 

 

Súplica a la vida

Luz de la vida
Enganãdora
Voluble oleaje de la existencia
Con brisa amarga
O embriagadora
Henchiendo el seno de somnolencia
De un siglo nuevo
A la ribera
Cruel o sonriente ?quién lo supera?
El alma frágil
Nos has traído
Sobre la cresta de una quimera.

Los otros vasos
Si quieres llévanos.
De la celeste pasión la copa
Hasta los bordes
Tan solo déjanos,
Y en el engaño de los engaños
Mecidas siempres
De un sueño único
Juntas, doquiera
Y hasta la playa del suspiro único
Estas dos almas
Llévanos. Sea.

 

Supplica alla vita

Luce della vita
ingannatrice
volubile mareggiata dell’esistenza
che gonfi il seno della sonnolenza
con una brezza triste o inebriante
sulla riva di un nuovo secolo
crudele o sorridente – chi può saperlo? –
l’anima fragile ci hai portato
sulla cresta di una chimera.

Portino via, se vuoi,
gli altri bicchieri
e lascino soltanto
della passione celeste
la coppa ricolma,
e nell’inganno degli inganni,
cullate sempre
da un unico sogno
unite, dovunque
e fino alla spiaggia di un unico sospiro,
portino via queste due anime. Così sia.


La muerte no es la nada

La muerte no es la nada, sino que nada es.
El Nacer no es la Vida, sino que nada es.
Equivócase, por terrenal, el Corazón si te llora
Pues en nuestra Mente estás, y estuviste antes de sernos visto
En nuestra mente todo lo que eres, está
Pues nunca estuviste sino en nuestra mente
Y nuestra mente es la única que jamás existió.
Amarte, pues, debemos, pues que vives
Y no Dolerte, pues no cabe perderte.

 

La morte non è il nulla

La morte non è il nulla, ma che nulla è.
Il nascere non è la vita, ma che nulla è.
Terreno qual è, si sbaglia a piangerti il cuore
perché sei nella nostra mente, e fosti prima che fosse visto
nella nostra mente tutto ciò che sei, che è,
perché mai non fosti se non nella nostra mente
e la nostra mente è l’unica che non fu mai.
Amarti, poi, dovemmo, perché tu viva
e non affliggerti, perché non possa perderti.

 

Creía yo

No a todo alcanza Amor pues que no puede
Romper el gajo con que Muerte toca.
Mas poco Muerte logra
Si en corazón de Amor su miedo muere.
Mas poco Muerte logra, pues no puede
Entrar su miedo en pecho donde Amor.
Que Muerte rige a Vida; Amor a Muerte.

 

Credevo Io

Non a tutto arriva amore, perché non può
rompere il ramo con cui la morte tocca.
Ancor meno può la morte
se nel cuore dell’amore
la sua paura muore.
Ancor meno può la morte,
perché la sua paura non può
entrare nel petto dov’è amore.
Che la morte governa la vita; l’amore la morte.
 

Le traduzioni sono di Perla Rocio Ramirez e Gustavo Micheletti