Uomini a perdere
Se è vero, come sostiene Ortega y Gasset, che l’essere umano è attraversato da una certa “mancanza ad essere”, o, come scrive Fontenelle e ricorda lo stesso Ortega, da una “certa difficoltà a esistere”, (e che l’esistenza umana può per questo soggettivamente apparire come un fracaso, un fallimento), allora in queste brevi storie morali tale mancanza è posta in primo piano, intorno ad essa s’incentra la vita dei diversi protagonisti, ma senza che quella specie di “vocazione alla perplessità” che ne segue faccia sorgere in loro rimpianti o recriminazioni. Tutti sembrano infatti persuasi che sia giusto così, che non possa essere comunque altrimenti e che tale mancanza o incompiutezza dell’esistenza debba essere accettata benevolmente e quasi con esercizio d’affetto, da parte di ognuno, per il proprio destino.
Dall’introduzione di Abel Martínez
leggi la recensione di Paola Rocchi
leggi la recensione di Bonifazio Mattei